Pozzi per Acqua a Impatto Zero
Il pozzo per acqua ad Impatto Zero è realizzato attravero l'impiego di materiali ad elevata compatibilità ambientale, scelti in base alla loro specifica applicabilità e destinazione d'uso. L'acqua è un bene prezioso e deve essere preservato e tutelato da sovrasfruttamenti e da fonti di inquinamento antropico.
L'utilizzo di specifiche apparecchiature di perforazione ed il controllo dei fanghi di perforazione, divengono strumenti operativi prioritari in fase di realizzazione di un Pozzo ad Impatto Zero.
In fase di completamento, il pozzo verrà rivestito con tubazioni in polipropilene ad alto modulo (PPHM) e protetto esternamente con ghiaino siliceo arrotondato.
Il sistema di sollevamente a seconda della profondità di rinvenimento della falda sotterranea sarà alimentato con pannelli fotovoltaici in grado di rendere autonomo dalla rete di distribuzione pubblica, l'impianto di sollevamento.
Sicuramente uno dei materiali più utilizzati fino ad oggi per la realizzazione dei pozzi è stato l’acciaio,
sia al carbonio sia inox. Mentre in termini di robustezza, di resistenza meccanica, si tratta senz’altro
di un ottimo materiale, in termini di resistenza alla corrosione e alla incrostazione e di aggredibilità da
parte batterica le cose cambiano.
È bene ricordare che l’ambiente pozzo è un ambiente particolare, dove si possono sviluppare tutta
una serie di fenomeni chimico-fisici e anche biologici che compromettono in tempi anche piuttosto
brevi la funzionalità dell’opera. La corrosione galvanica, la corrosione chimica, le correnti vaganti e la
proliferazione batterica sono i potenziali nemici degli acciai posti in opera sotto terra e a contatto con
l’acqua di falda. Quest’ultima risulta, nella maggior parte degli acquiferi italiani, aggressiva o
incrostante essendoci addirittura casi in cui entrambi i fenomeni si manifestano insieme. Non di rado
inoltre nel pozzo si manifesta attività biologica rilevante: ferrobatteri e batteri riduttori di solfati, oltre
che coliformi, sono ospiti sgraditi ma molto frequenti delle opere di presa. I batteri oltre che conferire
all’acqua caratteristiche organolettiche sgradevoli (odore, sapore, aspetto) possono innescare la
corrosione, creando nell’acciaio zone a grado di nobiltà diverso (è questo il caso dei riduttori di
solfati) oppure incrostare il tubo pozzo e il tubo filtro impedendo il corretto fluire dell’acqua.
Per contrastare questi problemi, volendo utilizzare acciaio, occorre scegliere una lega con
caratteristiche migliori e tubi con maggiore spessore.
Negli ultimi anni è apparso sul mercato italiano un materiale termoplastico molto interessante, il polipropilene ad alto modulo (PPHM), che può rappresentare una valida alternativa all’impiego dell’acciaio e anche dei materiali termoplastici impiegati fino ad oggi. Il polipropilene è un polimero termoplastico semicristallino caratterizzato da un elevato carico di rottura, una bassa densità, una buona resistenza termica e all'abrasione. (fonte di informazione tecnica Riccini S.r.l.)
